9) Lotta al femminismo

Riteniamo da sempre che il peggior nemico delle donne sia rappresentato dal femminismo, vera e propria peste ideologica partorita dal progressismo, la cui missione letale è quella di seminare zizzania tra i sessi (che, ribadiamo, sono solo due), contrapponendoli e scatenando una guerra che va a detrimento dell’intera comunità. Maschile e femminile sono diversi e complementari, non esiste dunque un superiore o un inferiore, ma indubbiamente vi sono innati ruoli dell’uno e dell’altro perché uomo e donna hanno, per natura, mente, indole, attitudini ed ambizioni differenti. Uniformare tutto questo è controproducente e per questo il femminismo va fermato, stroncato e sradicato perché non fa l’interesse delle donne, e soprattutto non fa l’interesse della collettività. Bisogna dunque, urgentemente, porre fine alla nefasta contrapposizione dei sessi creata dal femminismo, poiché contribuisce al collasso della società, ovviamente nella sua parte sana, che ha soltanto da rimetterci con le fole in rosa. Abbiamo infatti la tradizione a guidarci, ed essa fa il bene tanto dell’uomo quanto della donna, perché si fa custode dell’ordine naturale delle cose.

Maschile e femminile, dicevamo, sono diversi e complementari, e la comunità trae beneficio dal rispetto della loro diversità e complementarità. Anche la misoginia, come la misandria, va evitata, ma oggi il vero guaio è rappresentato dal femminismo, con tutte le sue velenose idiozie che fanno il paio con quelle dell’omofilia (e derivati). Il libero mercato usa donne, omosessuali, transessuali e allogeni come pedine scagliate, a mo’ di kamikaze, contro la società e la civiltà tradizionali, e indubbiamente il caso femminile è il più pernicioso perché a differenza degli altri porta una componente fondamentale della società – le donne – a contrapporsi in maniera esiziale a identità e tradizione e, dunque, alla stessa natura, che vuole i sessi ben distinti e con ruoli distinti. Il femminismo demonizza il patriarcato senza comprendere che esso non sia maschilismo o misoginia bensì garanzia di ordine, equilibrio e razionalità per l’intera collettività, resa altrimenti liquida ed instabile dal pervertimento della figura muliebre.

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